La nevicata dell'11 febbraio 2013: Analisi, cos'è successo e perchè a Genova è nevicato meno del previsto
Nell'approfondimento per l'evento di lunedì (disponibile a questo link), la scorsa settimana abbiamo posto un quesito partendo da una considerazione: l'impianto meteo simile a quello della storica nevicata del dicembre 1981 avrebbe portato gli stessi effetti lunedì? Avremo visto quindi di nuovo quei 40cm a Genova come in quell'occasione? Li avrebbe portati su tutta la Liguria?
Ovviamente la risposta è ovvia e già preannunciata nello stesso speciale, dove, citando, si legge: "...come sempre a impianti simili non corrispondono necessariamente effetti simili, non è assolutamente detto si raggiungeranno accumuli così imponenti."
Innanzitutto c'è da fare una considerazione: questa nevicata è stata una delle poche che ha visto almeno una sfiocchettata su tutta la Liguria costiera, da Ventimiglia a La Spezia. Già per questo si può parlare di evento.
Per quanto riguarda gli accumuli si passa dai 5cm poco sopra la costa del Tigullio, ai 8-10cm dei quartieri più freddi di Genova (accumuli inesistenti nella fascia costiera), ai 40 nell'entroterra e ai 10-20 del savonese. Una nevicata importante insomma ma non storica, non paragonabile a quella dell'81.
Ma resta il fatto che l'impianto comunque era da neve copiosa lungo la costa, i 40 minuti di bufera che hanno interessato tutto il centro-ponente ligure dalle 15 alle 18 ne sono la testimonianza.
Ma vediamo ora in dettaglio perchè questa nevicata non è stata storica e cosa non ha funzionato. Lo facciamo riprendendo proprio le domande del precedente approfondimento in cui vi preannunciavamo che, "a determinare quanta neve scenderà e in quale zone saranno particolari, come:"
- Le temperature al suolo:
La Liguria è una terra di mare protetta da una barriera, le Alpi a ponente e gli Appennini sul centro-levante. Il freddo non può arrivare dal mare ma da nord. Ecco quindi che, soprattutto per la fascia più fredda della Liguria tra Savona e Genova, le temperature della pianura dell'alessandrino e del cuneese sono fondamentali perchè vengono poi riversate lungo la costa mediante i venti da nord (la tramontana scura). In questo caso le temperature in pianura non erano fortemente sottozero, e di conseguenza i venti provenienti da nord non sono stati così freddi enemmeno così intensi. Risultato? Le temperature non sono mai scese sottozero, i fiocchi sono arrivati bagnati o fini lungo la costa e l'accumulo è stato difficoltoso e la tramontana scura non si è attivata come avrebbe dovuto fare per determinare neve più intensa. Il freddo infatti, più che provenire da nord, proveniva dal rovesciamento delle precipitazioni dall'alto. - Quando inizierà a nevicare e se inizierà a pioggia e poi si trasformerà a neve:
Le tempistiche sono importanti ovviamente, prima inizia a cadere, prima inizia ad accumulare. Sul savonese la neve ha iniziato a cadere già dalla notte (anche per questo ci sono stati più accumuli), su Genova invece ha prima piovuto e solo dal primo mattino iniziato a nevicare. - Se le precipitazioni saranno intense e quanto:
Le precipitazioni non sono state intense come ci si aspettava. Questo perchè il ricarico umido dei venti in quota di scirocco non è stato sufficente a spingere grosse quantità di umidità verso la costa. Nel momento in cui è arrivata una massa d'aria più umida, il pomeriggio, gli effetti si sono visti chiaramente.
C'è da fare un'altra considerazione legata a questo, il fronte principale non ha portato grandi quantità di pioggia, lo ha fatto di più un successivo fronte umido, quello pomeridiano e del tutto inaspettato. Riprendiamo uno stralcio della meteo diretta per capire a cosa facciamo riferimento.15.35 - La situazione: dal radar si nota il fronte primario che ormai è sul nord-est italiano e non ha portato grosse precipitazioni sul genovesato. Ma dal mare notate il rosso-giallo del nucleo marittimo ora sul ponente. Infatti neve intensa sul savonese.
- se ci saranno scrosci o persino temporali che dal mare tenderanno a risalire creando possibili bufere di neve:
Altro elemento decisivo. I 40cm si fanno solo se dal mare risalgono nuclei importanti che tendono ad autorigenerarsi sul mare, i classici temporali marittimi tanto temuti in autunno. I modelli segnalavano possibili temporali rigeneranti su Genova che non si sono avuti? Perchè?
I temporali autorigeneranti nascono per via dello scontro di masse d'aria di direzione, temperatura e umidità diverse. Ecco quanto prevedeva il modello MOLOCH per ieri.
Vedete le masse d'aria da nord che si scontrano con la massa d'aria da sud est. Attraverso questa convergenza in mare si formano i temporali o comunque i nuclei intensi in risalita da sud.
Questa configurazione non si è avuta: i venti sul levante si sono disposti da nord est (infatti sul levante ha fatto più freddo del previsto ma ci sono state meno precipitazioni) e non abbiamo mai assistito a quello scontro tra le masse d'aria che avrebbe regalato le precipitazioni previste su Genova. Per assurdo questa configurazione ha favorito il savonese.
Abbiamo provato a spiegare la complessità del clima della nostra regione, e quanto sia complicata la neve in Liguria. D'altronde, lo ricordiamo, siamo lungo il mare, la neve è una rarità.
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