Equinozio di Primavera o Solstizio d'Inverno? Il "NON inverno" potrebbe terminare... in primavera

Ritratto di adm.ackbar
Pubblicato Sabato, 14 Marzo, 2020 - 03:21 da Andrea "adm.ackbar" Conterno

In questo periodo di "isolamento forzato" presso le nostre abitazioni, il tempo meteorologico sembra non volerci "dare una mano", proponendoci da ultimo giornate "maccajose" dal sapore autunnale e dal negativo influsso meteoropatico.

Come se non bastasse, è inutile girarci intorno: l'inverno 2019/20 può rientrare nella sempre più ampia categoria dei "Non Inverni" ed anche al netto delle ultimissime perturbazioni a cavallo tra febbraio e marzo, il bilancio annuale è sicuramente negativo.

Eppure la meteo sempre più estrema in cui ci imbattiamo da alcuni anni e che stiamo tentando di comprendere meglio, anche questa volta, sembra riservarci delle sorprese del tutto "inaspettate"  surprise

Procediamo con ordine però...

 

IL VORTICE POLARE ARTICO (VP), E' LUI IL RESPONSABILE DEL "NON INVERNO"!

La "fabbrica del freddo" e quindi delle pertubazioni in tutto l'Emisfero Nord è notoriamente il Vortice Polare Artico (VP), un'area di bassa pressione semipermanente in quota, in rotazione antioraria sopra il Polo Nord (90°N) e che ci accompagna più o meno da metà autunno fino ad inizio primavera, sostituito nei mesi restanti da un anticiclone polare molto più innocuo.

Lo scambio di masse d'aria tra il VP e le medie latitudini genera ondulazioni di una certa ampiezza, che possono lettermente far scivolare masse d'aria via via più fredde/gelide verso latitudini sub tropicali come le nostre, generando quei contrasti termodinamici alla base delle perturbazioni e del clima invernale "classico".

La tendenza pluriannuale del VP è quella di raffreddarsi notevolmente già dal tardo autunno, invorticandosi e compattandosi molto di più che nei decenni passati, inibendo di molto quello scambio di masse d'aria descritto sopra, relegandoci maggiormente ad un clima anticiclonico o peggio, lasciandoci in balia dell'influenza Nord Africana.

Quest'anno non ha fatto eccezione, anzi: un raffreddamento da record storici ha interessato il VP già dalle prime fasi invernali, sfociando nel mese di Gennaio in un potente Raffreddamento Stratosferico (StratCooling) e conseguente Evento Stratosferico Estremo (ESE): questa è la causa principale del condizionamento che ci ha accompagnato per tutta la stagione, il cosidetto "Non Inverno", non solo italico, ma EuroSiberiano in toto.

Ma come ogni inverno, anche un VP "Monster" e tritatutto come quello di quest'anno è destinato a soccombere sotto l'incedere stagionale, andando incontro al proprio triste destino chiamato Final Warming (FW), che ne sancisce appunto la sostituzione con l'anticiclone polare: quest'anno sembra farlo in forma anticipata (Early) e dalle caratteristiche maggiori definendosi Final Major Warming (FMW).

 

IL "NON INVERNO" POTREBBE TERMINARE... IN PRIMAVERA!

Avrete intuito che questa è una news differente, ad ampio respiro, per cui per spiegare ora cosa "bolle in pentola", vi proporrò da subito delle carte meteo emisferiche cioè incentrate sui 90°N, mettendo a confronto i due principali modelli matematici, quello Europeo (ECMWF) e quello Americano (GFS): in questo modo è possibile valutare le principali macro-dinamiche in tutta la loro complessa genesi, senza la pretesa di fare ipotesi relative al nostro minuscolo lembo di terra.

Il Modello Europeo reitera un precoce clima primaverile senza sussulti per tutta la settimana prossima, ma già da Venerdì 20, seppur con tutte le cautele del caso vista la distanza temporale (+168h = +7 giorni), propone un deciso cambio di regime con irruzione di aria molto fredda/gelida di matrice artico continentale in retrogressione dalle steppe siberiane proprio verso il nostro Paese.

La Goccia Gelida si troverà a contrasto con il mite clima primaverile dei giorni precendenti e quando raggiungerà il Golfo del Leone in discesa dalla Valle del Rodano, con l'aiuto della colonna d'aria decisamente fredda in entrata dalla Porta della Bora, si approfondirà generando perturbazioni dalla natura e portata indefinibile ad oggi.

Masse d'aria in quota ad 500hPa (circa 5500-5600 msl): ben visibile il distacco (Cut-Off) della Goccia Fredda e la ciclogenesi mediterranea

Temperature ad 850hPa (circa 1450-1500 msl), che ben rappresenta la natura gelida della massa d'aria in arrivo

Il Modello Americano ricalca dinamiche simili: prima clima primaverile (non presente nelle immagini) e poi da Sabato 21, anche qui con tutte le cautele del caso vista la distanza temporale, la discussa irruzione di aria molto fredda/gelida di matrice artico continentale

L'Americano vanta una profondità maggiore, per cui propone anche un "dopo" decisamente invernale: in pratica il freddo/gelo non ci abbandonerà subito, ma sembra essere il viatico per nuovi affondi di aria polare marittima...meglio fermarsi qui. wink

Masse d'aria in quota ad 500hPa (circa 5500-5600 msl): anche qui ben visibile il distacco (Cut-Off) della Goccia Fredda e successi affondi di Aria Polare Marittima

Come ripetiamo sempre, l'evoluzione a tali distanze temporali aumenta esponenzialmente l'errore, a discapito dell'attendibilità.

A dirla tutta, potrebbe sembrare un inutile esercizio di stile: dobbiamo però registrare che le emissioni giornaliere di tutti i maggiori modelli matematici stanno convergendo verso il famoso ed inaspettato "colpo di coda" invernale, per cui il nostro unico intento ad oggi è quello di delineare una possibile tendenza, a partire dall'ultima decade di marzo, che necessiterà di solide conferme ed ulteriori analisi di dettaglio nei giorni a seguire.

Vi invitiamo a seguirci con i nostri consueti aggiornamenti e ad aggiungerci sul vostro smartphone su Telegram --> https://t.me/meteolanterna

Buon fine settimana!