Alluvione nel savonese: dinamica e primati pluviometrici (4 ottobre 2021)

Ritratto di lorescienza.97
Pubblicato Martedì, 5 Ottobre, 2021 - 22:06 da Lorenzo Mario "lorescienza.97" Bozzo

La giornata di lunedì 4 ottobre 2021 sicuramente rimarrà negli annali come una delle più piovose dell’ultimo secolo per la Liguria.

1.  Dinamica generale.
Mentre nell’imperiese, nello spezzino e nella parte orientale del genovese i fenomeni sono stati limitati e di durata ridotta, concomitanti principalmente con il passaggio del fronte della perturbazione in serata (intenso e con forti raffiche di vento over 100 km/h, ma rapido e sopravvalutato), il savonese soprattutto sul versante appenninico e il genovese occidentale hanno raggiunto accumuli elevatissimi, causa l’instaurarsi di una convergenza praticamente statica tra la notte e la mattina nel savonese con successivo spostamento e interessamento dell’area di confine tra le province di Savona e di Genova, nella cosiddetta fase prefrontale.

Fase iniziale (ore 2-4 del 4 ottobre): primi nuclei che si organizzano in una convergenza praticamente stazionaria con asse alle spalle del savonese.

Fase prefrontale (ore 4-12 del 4 ottobre): convergenza stazionaria e temporale autorigenerante alle spalle del savonese, con accumuli maggiori raggiunti dalla stazione di Montenotte Inferiore (SV) e parziale smantellamento successivo.

Fase prefrontale (circa ore 12-16 del 4 ottobre): nuova convergenza con asse tra savonese e genovese, con accumuli maggiori poi raggiunti anche su Rossiglione (GE) e Urbe (SV) in primis. Poi fase frontale (dalle ore 16-17): passaggo del fronte fino alla serata e alla tarda serata nel levante ligure.

2.  Accumuli pluviometrici e nuovi primati


Immagine condivisa dal sito dell' Arpal con i primati degli accumuli raggiunti ieri in Liguria a confronto con quelli precedenti.

Tre località in particolare sono state al centro dell’attenzione e hanno determinato nuovi record di accumulo, rispettivamente nelle 3h, nelle 6h e nelle 12h: Urbe-Vara Superiore (SV) con 377.8 mm/3 h, Montenotte Inferiore (SV) con 496 mm/6 h e Rossiglione (GE) con 740.6 mm/12 h.
Valori difficilmente registrabili in altre parti d’Italia, unici proprio per la conformazione del territorio ligure che ne permette l’accumulo.

Accumuli che hanno superato il tetto dei 600 mm del grafico della stazione di Rossiglione (GE). Fonte www.omirl.regione.liguria.it

Accumuli che hanno superato (anche se di poco) il tetto dei 600 mm del grafico della stazione di Montenotte Inferiore (SV). Fonte www.omirl.regione.liguria.it

Accumuli rappresentati nel grafico della stazione di Urbe - Vara Superiore (SV). Fonte www.omirl.regione.liguria.it

Poco ci mancava lunedì per rifare la storia in piena regola. 
Sempre la località di Urbe-Vara Superiore (SV) ha accumulato 178.2 mm in appena 1 ora (a meno di 3 mm dal record di sempre ligure), mentre quella di Rossiglione (GE) addirittura 883.8 mm nelle 24 h, non riuscendo a scalfire il record italiano di Genova Bolzaneto (8/10/1970) di 948.4 mm.

Immagini dal satellite (ore 8 e 11 del 4 ottobre), dove si notano con evidenza le torri dei cumuli temporaleschi del temporale autorigenerante del savonese, pressochè nella stessa posizione

Altre strutture simili si possono osservare anche sulla Francia meridionale e sulla Corsica orientale.

Immagini dal satellite (ore 14 e 17 del 4 ottobre), dove si notano con evidenza le torri dei cumuli temporaleschi del temporale autorigenerante del savonese, pressochè nella stessa posizione della mattina ma con l'instaurarsi della nuova convergenza pomeridiana con asse più verticale.

Altre strutture simili permangono anche sulla Francia meridionale e sulla Corsica orientale, e in serata la struttura sulla Corsica si estende molto più a nord, raggiungendo anche l'autorigenerante ligure e formando con esso un tutt'uno. Si scorge inoltre il fronte che sta per raggiungere l'imperiese.

3.  Considerazioni finali

Insomma un 4 ottobre che sarà ricordato e ci ricorda che sempre più spesso questi eventi si possono riproporre e, anche se la nostra Liguria regge più che molte altre realtà in Italia a parità di apporti pluviometrici, siamo spesso soggetti a dissesto idrogeologico e a incuria, come se in molti casi non imparassimo mai dal passato.
Purtroppo nelle varie testimonianze video e foto che girano in rete, si può notare inoltre che molti di noi non hanno ancora capito che esiste anche un’educazione al rispetto della natura e alla sicurezza individuale da rischio naturale: è assurdo vedere oggi persone che si affacciano da ponti a rischio con un fiume in piena o in macchina in zone esondabili, poi costretti a vivere esperienze spiacevoli.
Purtroppo siamo spesso rispettosi nei confronti della nostra arroganza, siamo sicuri di saperne di più di chi quotidianamente studia questi fenomeni e ne ha una conoscenza più adeguata e una migliore coscienza del rischio che ne deriva.
Il nostro augurio è che almeno chi legge i nostri articoli e ci segue quotidianamente possa rendersi conto dell’importanza di seguire le avvertenze e avere una consapevolezza del fatto che si può sbagliare e per esempio le allerte possono non rispecchiare la realtà (infatti si tratta di previsioni e non di certezze) sia in eccesso che in difetto, ma se c’è un’allerta non è un gioco e si deve stare attenti a quello che si fa e dove si va !
Un riscontro positivo è almeno il fatto che per fortuna al momento non si parla di vittime e feriti gravi: questa è la cosa più importante e forse ci dice che comunque non siamo ancora completamente perduti e la maggior parte di noi segue le indicazioni degli organi competenti.