Continua il dominio dell'anticiclone, grossi incendi in Piemonte.

Ritratto di Danineve
Pubblicato Mercoledì, 25 Ottobre, 2017 - 10:24 da Daniele "Danineve" Gori

Sembra non aver mai fine questo lungo periodo secco, tra oggi e venerdi verrà raggiunto il picco di un nuovo potente anticiclone di matrice africana che determinerà condizioni meteo stabili unite ad una forte anomalia di temperatura che si farà sentire soprattutto in montagna dove sembrerà primavera inoltrata, pensate che la quota dello zero termico tra oggi e venerdi mattina salirà a 4200 metri sul livello del mare, per fine ottobre si tratta di un dato davvero anomalo.

Al suolo tale anomalia sarà più smorzata grazie sia alla radiazione solare che in questo periodo è paragonabile a quella del mese di febbraio (in pratica alla nostra latitudine l'energia radiante del Sole nel mese di ottobre è simile a quella del mese di febbraio), sia alle forti escursioni termiche che rendono le notti e le mattine decisamente rigide nell'entroterra e pomeriggi più miti ma gradevoli.

Il trend previsionale per fine ottobre non cambia, avremo condizioni di tempo completamente asciutto e un graduale calo termico sul finire della settimana a iniziare dai monti, con le temperature che proveranno ad avvicinarsi gradualmente alla media stagionale, e un rinforzo della ventilazione da venerdi specialmente sull'arco alpino.

Purtroppo a seguito del forte deficit pluviometrico e del vento di caduta dalle Alpi che ha soffiato nel corso degli ultimi 3 giorni, in Piemonte oltre alla siccità (di cui abbiamo parlato nel precedente articolo) sono gli incendi a rappresentare un grave problema e tutti causati dalla mano crudele dell'uomo (no, non è autocombustione!): la situazione più critica la si riscontra nelle vallate alpine adiacenti alla città di Torino e quindi val di Susa, val Chisone e val Germanasca dove sono stati ridotti in cenere decine e decine di ettari di bosco, ma anche nel cuneese si contano decine di focolai alcuni dei quali molto vicini alle abitazioni come nella valle Stura e in val Varaita.

(Incendio in val Susa, foto ansa.it)

(Incendio a Pietraporzio, foto targatocn.it)

Il vento di favonio è certamente un toccasana per chi abita in pianura e nelle grandi città del nord avendo ripulito l'aria dallo smog e dal ristagno di gas inquinanti, ma allo stesso tempo è un grosso problema per i Vigili del Fuoco e i volontari occupati nelle operazioni di spegnimento anche mediante l'ausilio di supporti aerei (canadair, elicotteri) che sono costretti a fare il ricarico d'acqua non in mare ma nei laghi francesi come il Moncenisio.

Ed è proprio il favonio a preoccupare perchè nel weekend è atteso un nuovo sensibile rinforzo del vento secco e caldo proprio nelle valli piemontesi martoriate dagli incendi aumentando ulteriormente il rischio di nuovi roghi, la ventilazione sarà debole invece tra oggi e domani.