Racconto di una serata di monitoraggio fiumi con la Protezione Civile

Ritratto di ermanno1984
Pubblicato Martedì, 15 Settembre, 2015 - 19:24 da Ermanno "ermanno1984" Carlini

Sono Ermanno Carlini, uno dei fondatori di Meteolanterna nonche' volontario di Protezione Civile, e ho deciso di raccontarvi la mia esperienza vissuta domenica sera nel corso di un monitoraggio idrogeologico.

Iniziamo il turno io e un mio collega alle ore 19.00, partendo dal punto di presidio situato in Piazzale Atleti Azzurri d'Italia.

Come Associvile, l'associazione privata di cui faccio parte, in caso di Allerta 2 siamo assegnati al percorso di monitoraggio denominato "M41",che si sviluppa nella parte bassa della Val Bisagno: Staglieno, Molassana passando per il Rio Mermi, Geirato, Rio Ca' De Rissi, Fossato Cicala, Trensasco, Rio Preli, Veilino, Rio Bascione e controllo dei sottopassi stradali di via Bobbio e della piastra di Genova Est.

La situazione appare subito molto tranquilla, le piogge della mattinata non hanno creato alcun danno e la pausa del pomeriggio ha consentito ai corsi d'acqua di drenare facilmente le precipitazioni accumulate.

Raggiungiamo per primo il Rio Mermi, che scorre accanto a Piazzale Adriatico, senza particolari criticità da rilevare.. notiamo invece che il piazzale è quasi completamente sgombro da auto e moto...i residenti preferiscono giustamente non rischiare...

Anche la seconda tappa sul Geirato non rivela alcunchè di particolare.

Arrivando al rio del Ca' de Rissi invece, qualcosa cattura la nostra attenzione. Il rio in questione, è da sempre considerato un esempio di "scempio" idrogeologico: un canale di scolo quasi sempre secco, che però termina in una tombinatura al lato della strada. Come se non bastasse poi, la strada dalla tombinatura scende verso una conca delimitata da un gruppo di case.

Considerando la pericolosità di questa zona, notiamo che sono in esecuzione dei lavori per eliminare la tombinatura e allungare l'alveo del Rio, in modo tale da consentire il suo sfogo verso il Geirato.

Passando quindi nel nosto primo giro di monitoraggio, notiamo come il letto del Rio sia una poltiglia di fango e detriti, e il fiume drenato da una condotta in plastica, di circa 30 cm di diametro, che si getta direttamente nella grata.

Subito viene il pensiero: "nel caso partisse qualche rovescio intenso qui potrebbero esserci numerosi disagi, una bombetta di fango che scende verso le case..".

Annotiamo questa considerazione sul diario di bordo e continuiamo il giro.

Dopo aver passato vari rii minori, arriviamo nella zona del Veilino, un rio coperto che scorre sotto il cimitero di Staglieno.

Notiamo subito che una importante caditoia è completamente tappata dai detriti delle piogge del mattino.

Armati di vanga e torcia, ci prodighiamo per liberarla; così facendo, riusciamo a eliminare il grosso lago che nel frattempo si era formato.

Dopo un'oretta di sali e scendi sui vari rii terminiamo il primo giro, e ci rimettiamo in presidio lungo l'argine del Bisagno in attesa di nuovi ordini dalla sala emergenze.

Fino a quel momento qualche sporadico rovescio, ma nulla più..mentre aspettiamo osserviamo il Bisagno calmo, placido e tranquillo con il suo rivolo d'acqua che scorre nel mezzo.

Io seguo l'evolversi delle condizioni meteo seguendo il radar e il Live! tramite la app di Meteolanterna, e nel gruppo privato di Whatsapp ci scambiamo informazioni e segnalazioni con il resto dello staff, d'altra parte è meglio sapere cosa succede intorno a te, quando sei vicino a fiumi in giornate di allerta massima.

Troviamo anche il tempo di quattro chiacchere con alcuni agenti della Municipale, visto che comunque il clima è piuttosto tranquillo.

Eseguiamo un secondo e un terzo giro di monitoraggio alle 21 e poi alle 22, giusto per controllare che non ci siano eventuali frane o smottamenti localizzati..di piogge ancora nulla, solo sparuti rovesci accompagnati però da intense fulminazioni verso il Levante.

Dal radar in effetti si vedeva un nucleo precipitativo piuttosto intenso sul Tigullio, ma per la Valbisagno, la situazione era ancora tranquilla.

Purtroppo alle 23.40 la batteria del telefono mi lascia, e perdo una possibilità importante di seguire gli aggiornamenti.

Anche perchè dalla Sala Emergenze inizia a manifestarsi una certa apprensione per un possibile peggioramento del tempo, chiedendo in particolare alle squadre impegnate sul Levante di riportare continui bollettini sulla intensità delle precipitazioni.

Intorno alla mezzanotte, decidiamo di fare un ultimo giro, il nostro turno infatti terminava all'1, il tempo di un monitoraggio rapido di un'oretta e poi il meritato riposo.

Passiamo il Rio Mermi senza problemi, e arriviamo sul Geirato.

Nella piazza del capolinea un autentico muro d'acqua ci investe con tutta la sua potenza, azzerando immediatamente la visibilità.

Riusciamo ad avanzare con fatica verso la zona del Ca' de Rissi, per verificare la tombinatura oggetto di scavo, e purtroppo i timori si rivelano fondati..la potenza del rovescio, ha immediatamente lavato via tutti i detriti accumulati, occludendo la tombinatura e allagando la via, che convogliava acqua verso la conca di via Bernardini. 

In 10 minuti l'acqua sale vertiginosamente, inizia a portare via rifiuti ammassati vicino ai cassonetti e raggiunge rapidamente i 20-30 cm.

C'è chi scende e prova a portare via la macchina, ma viene prontamente rispedito in casa.

Rimaniamo in attesa di ordini controllando visivamente la situazione che precipita sempre di più, la pioggia continua incessantemente, e abbiamo la necessità di continuare per verificare la situazione sugli altri rii. Ci raggiunge un'altra Jeep della protezione civile, a cui diamo il cambio per il presidio fino all'arrivo della Polizia Municipale e riprendiamo il percorso..

La visibilità è praticamente azzerata e il rumore della pioggia inquietante..salta più volte la luce e solo i fari e i lampeggianti ci fanno vedere qualcosa.

Il ponte radio ci abbandona, per cui possiamo fare solo affidamento sul cellulare del mio collega.

Essere in mezzo a un nubifragio senza comunicazioni continue e aggiornamenti su cosa potresti trovare sul tuo cammino mette a dura prova il sangue freddo.

Raggiungiamo il Rio Trensasco, che si stava gonfiando rapidamente e risaliamo la strada per un breve tratto, anche perchè ormai è un fiume marrone che scorre impetuoso verso valle.

Riusciamo a schivare grazie alla mole del nostro mezzo alcuni cassonetti e detriti vari sia in salita che discesa e avanziamo..

Arrivando verso Staglieno si aggiunge anche un vento fortissimo che complica ancora di più la situazione visibilità.. Intravvediamo che il sottopasso di Via Bobbio è già chiuso e presidiato dalla Municipale.

Risaliamo la via superiore del Veilino con l'acqua a metà ruota del Defender (decisamente più grande di una normale ruota da auto), e notiamo che il nostro intervento di bonifica del primo giro è stato completamente vanificato dalla enorme quantità di acqua che scende dalla parete della montagna...il tombino è di nuovo sparito e il lago ancora più grande di prima.

Scendendo notiamo che non sono posizionati i sacchi di sabbia in corrispondenza del gruppo di case in fondo alla via, dette "dei marmisti", che si trovano in una conca alimentata dall'acqua che scende dalla via del Veilino.

Segnaliamo via telefono come punto critico da monitorare.

Riusciamo a raggiungere il punto di partenza alle ore 1.30, in pieno diluvio e comunichiamo che il Bisagno era già leggermente sotto il livello di guardia..

In un'ora il rigagnolo tranquillo stava già diventando un fiume impetuoso di fanghiglia e acqua.

Ci sganciamo dal turno e raggiungiamo a fatica la base operativa, lasciando il cambio alla squadra fresca.

Il ritorno a casa in auto passando per via Tolemaide e C.so Torino è abbastanza ansioso, la pioggia non diminuisce e si vedono già i sottopassi della zona di Brignole allagati e chiusi dalla Polizia Municipale.

Imbocco la sopraelevata e viaggio a 20 km/h a cavallo tra le due corsie, l'unica parte di strada ancora libera..

Giunto nei pressi di Caricamento la pioggia cessa di colpo, e mi consente un ritorno a casa tranquillo.

Fortunatamente il rovescio cessa e i fiumi principali riescono a rimanere a pelo negli argini, e regalarci un Lunedì mattina si con qualche disagio, ma senza costringerci a vedere una città in ginocchio come purtropo abbiamo già visto tante volte, ma che non vorremmo vedere mai...

Commenti

Ritratto di Niccolo' Basvecchi

certo ke l'autunno ormai è un calvario se quasi ad ogni ondata d maltempo c son questi rischi