Forte ondata di maltempo 26 - 31 ottobre 2018: dati, foto e video

Ritratto di Danineve
Pubblicato Giovedì, 1 Novembre, 2018 - 12:13 da Daniele "Danineve" Gori

In questo articolo di approfondimento vediamo di riassumere attraverso l'ausilio di dati, foto e video quanto successo nel corso degli ultimi giorni del mese di ottobre 2018 (in particolare a partire dalla giornata di venerdi 26/10 fino a mercoledi 31/10) dal punto di vista meteorologico in Liguria. Si tratta di 5 giorni che sono trascorsi all'insegna di una forte ondata di maltempo, forse la più intensa ed estesa degli ultimi 20 anni, non solo a scala regionale ma anche nazionale con danni da decine di milioni di euro e purtroppo 13 vittime di cui una in Liguria.

In Liguria il maltempo si è verificato in 3 fasi successive di cui Meteolanterna, in sede previsionale, aveva descritto e riassunto con alcuni articoli che potete leggere ai seguenti link:

Di seguito riassumiamo le diverse fasi del maltempo che hanno colpito la Liguria con particolare riferimento alla fase N°2, quella del ciclone mediterraneo, che ha sconvolto la Liguria a seguito di una delle più potenti tempeste che la nostra regione abbia mai vissuto nel corso degli ultimi 50 anni. Nella descrizione delle fasi inseriamo anche il link alle meteo dirette di quei giorni con tutte gli interventi di utenti e staff che con segnalazioni, immagini e video hanno seguito IN DIRETTA l'evolversi di tutte le dinamiche ed i fenomeni.

- FASE 1: da venerdi 26/10 a domenica 28/10

Per la meteo diretta della fase 1 clicca qui ---> METEODIRETTA 

La prima fase del peggioramento vede l'ingresso di una perturbazione atlantica che, supportata inizialmente da una ventilazione di Libeccio (sud ovest), va a interessare prevalentemente i bacini centro orientali con un grosso carico di precipitazioni specialmente sui settori interni del genovese e del Tigullio, accumuli molto elevati sono stati registrati già entro le ore pomeridiano e serali di sabato 27 sulle valli Aveto, Trebbia e Sturla con l'ingrossamento dei corrispettivi torrenti. 

Di sotto l'immagine radar di sabato 27 mattina, le precipitazioni colpiscono il genovese costiero e interno.

La situazione si complica ulteriormente tra le ore del pomeriggio e della sera di sabato quando l'instaurarsi di una convergenza ostro-libeccio favorisce la creazione di una linea di rovesci e temporali molto intensa che ha portato ingenti quantitativi di precipitazioni tra la val Bisagno, la valle Sturla e i settori interni della provincia di Genova con accumuli che entro le prime ore della giornata di domenica hanno agevolmente superato i 250-300 mm / 24 ore. Il Bisagno raggiunge il livello di guardia presso la stazione idrometrica di La Presa ma per fortuna non raggiunge mai soglie di criticità. Questo grazie sia a una precipitazione continua senza picchi estremamente elevati nel giro di poche ore e, soprattutto, al terreno secco che è riuscito ad assorbire una tale mole d'acqua.

Il maltempo prosegue anche durante le prime ore di domenica, nella notte su domenica forti piogge interessano in particolare il savonese con isolate criticità soprattutto nella zona di Stella Santa Giustina dove il Sansobbia ha rischiato di esondare in più punti.

Gli accumuli pluviometrici entro il pomeriggio di domenica raggiungono livelli preoccupanti in vista delle due fasi successive, in 36 ore ben 480 mm vengono registrati in val Trebbia nel comune di Torriglia.

Breve pausa fenomenologica tra metà pomeriggio e la sera di domenica, seppur in un contesto di rovesci e brevi temporali sparsi soprattutto sul levante, già dalla notte il tempo torna a peggiorare in vista della fase 2.

- FASE 2: Lunedi 29/10

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Dopo l'effimera pausa ecco che il tempo torna a peggiorare già dalla notte su Lunedi per la risalita dal basso Mediterraneo di un vero e proprio ciclone.

L'allerta meteo per precipitazioni diffuse sulla Liguria è massima (rossa sul centro levante e arancione a ponente) ma vige anche un avviso meteo per le pessime condizioni del mare e del vento molto forte. Già dal mattino il maltempo fa sul serio con una pericolosa e inaspettata linea di convergenza che agisce sulle Cinque Terre causando la creazione di un intenso sistema temporalesco autorigenerante che nel giro di poche ore ha scaricato ingenti quantitativi d'acqua tra Levanto e La Spezia. Numerosi gli allagamenti ma fortunatamente non sono state segnalate importanti esondazioni.

Nell'immagine sotto è presente sulla sinistra uno scatto del radar delle ore 10 che ci mostra il sistema temporalesco che stava agendo tra le Cinque Terre e la val di Vara, sulla destra uno scatto della webcam da Riomaggiore che ha immortalato il temporale che in quel momento stava colpendo poco più a ovest, soprattutto tra Monterosso e Levanto.

Durante il suo viaggio verso nord la forte depressione mediterranea ha ulteriormente rinforzato la corrente sciroccale da Sud Est smaltellando fortunatamente la convergenza sul levante, il temporale pertanto si è gradualmente indebolito e i nuclei piovosi hanno iniziato a spostarsi anche verso ponente che fino al tardo mattino non ha assistito a particolari fenomeni, inaspettatamente. Il richiamo da sud era talmente intenso e profondo da coinvogliare verso le alte latitudini una grande quantità di sabbia desertica del Sahara, ecco spiegato il motivo per cui attorno all'ora di pranzo il cielo su gran parte della Liguria si è tinto di un insolito color giallastro. La concentrazione sabbiosa sospesa tra le nubi era talmente elevata da oscurare quasi totalmente la luce del sole, sicuramente molti cittadini soprattutto del capoluogo si sono accorti di questo fenomeno a dir poco inusuale con la città che è piombata in un inquietante "buio di mezzogiorno".

Ecco come si presentava il cielo a Sestri Ponente e a Rapallo attorno alla mezza. 

Durante il pomeriggio lo Scirocco aumenta ulteriormente, ormai è una vera e propria burrasca sulla Liguria con il mare che comincia a essere decisamente agitato.

Le onde alte cominciano a fare i primi danni come nel porto di Rapallo con il crollo di una parte della diga frangi flutti, un cattivo segnale in vista delle ore successive. Infatti questo è solo l'inizio di una vera e propria tempesta lungo i litorali che stava per consumarsi nelle ore successive.

Nel video caricato da un utente su Meteolanterna LIVE! si vedono le onde che si abbattono nel porto di Rapallo a seguito del crollo della diga.

Si arriva cosi alle ore serali, ore in cui è previsto il clou della fase 2 con l'arrivo della parte più intensa del ciclone ovvero quella immediatamente periferica al centro depressionario, o se vogliamo all'occhio del ciclone. Attorno all'ora di cena l'occhio della tempesta, nel cui interno sono presenti valori di pressione attorno ai 980 hPa (molto bassi), tocca terra tra le coste del ponente Ligure e della Costa Azzurra. Il momento del "landfall", ovvero quando l'occhio del ciclone tocca la terraferma, è ben visibile nell'immagine satellitare seguente.

La graduale traslazione dell'occhio verso nord impone sul golfo Ligure una brusca rotazione dei venti al suolo che da Scirocco si dispongono a Libeccio (sud ovest) dando il via a una delle serate più tempestose che la Liguria ricordi. Gli anemometri delle rete di misurazione OMIRL sui litorali delle riviere di ponente e levante registrano fin da subito valori ben oltre i 100 km/h con raffiche che raggiungono addirittura i 180 km/h (50 m/s) alla Marina di Loano, valori paragonabili a un uragano di categoria 2 sulla scala Saffir-Simpson. Il mare, già molto agitato dalla burrasca di Scirocco delle ore precedenti, subisce un ulteriore aumento dando il via a una delle mareggiate più potenti di sempre. 

La mareggiata dal lungomare di Genova Quinto, onde che raggiungono tranquillamente la passeggiata.

Durante quelle ore di tempesta il mar Ligure, si trasforma in una vera e propria "macchina devastatrice" partorendo onde gigantesche che alla boa di Capo Mele superano i 10 metri d'altezza (un palazzo di 3-4 piani) associate a un periodo d'onda tra 9 e 12 secondi (energia dell'onda molto grande). Sui litorali liguri è un'ecatombe: stabilimenti balneari parzialmente o totalmente distrutti, porti devastati, barche di piccole o medie dimensioni affondate o scaraventate sulla terra ferma, navi che rompono gli ormeggi nei porti, container del peso di diverse tonnellate rovesciati come fuscelli, sono solo alcuni dei maggiori effetti causati da questa tempesta.

Di seguito trovate il grafico ondametrico della boa di Capo Mele tra le ore 12 di lunedi 29 e le 12 del giorno successivo. La linea spezzata rossa rappresenta l'altezza media d'onda in metri, quella blu l'altezza massima d'onda (sempre in metri). Si nota come durante il picco della mareggiata, grossomodo tra le 19 e la mezzanotte, l'altezza media d'onda si sia mantenuta tra i 3 e i 4 metri con un'altezza massima che alle 20.30 ha raggiunto, pensate, i 10.31 metri.

Passata la tempesta, la mattina seguente lo scenario è desolante, da Ventimiglia a Sarzana si contano i danni. La Liguria è in ginocchio.

La devastazione provocata dalla mareggiata è da ricercare non solo nelle onde alte e il vento fortissimo, ma va ad aggiungersi un fenomeno molto raro sul bacino del Mediterraneo, ma che negli oceani invece è spesso citato in occasione di tifoni o uragani, stiamo parlando dello "storm surge" (in italiano noto come "onda di tempesta"): in pratica la bassa pressione ha creato un'azione di risucchio generando un innalzamento del livello del mare sotto costa. Ecco perchè il mare è riuscito addirittura a entrare nelle vie di alcune località come successo ad Arenzano, ad Albissola e a Varigotti.

- FASE 3: Mercoledi 31/10

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La terza e ultima fase di questa 5 giorni di tempo perturbato era da molti giorni sotto i riflettori di noi previsori, sia per la pericolosità della configurazione perturbata (classica dinamica prefrontale seguita da passaggio frontale notturno) sia per le ormai precarie condizioni che riversava il terreno dopo giorni di maltempo. Il terreno dopo giorni e giorni di piogge incessanti è saturo quasi al 100% come testimonia l'immagine successiva elaborata da Arpal con il grado di saturazione del suolo al mattino di martedi 30 ottobre. Ulteriori apporti precipitativi su un terreno saturo rappresentano senz'altro un problema, il suolo in queste condizioni non è più in grado di assorbire ulteriore acqua piovana, pertanto la pioggia verrebbe coinvogliata a valle solo tramite deflusso superficiale (alto rischio di allagamenti, esondazioni, frane, etc)

Dopo il passaggio della tempesta di lunedi, durante la giornata di martedi 30 esce qualche spiraglio di sole sulla Liguria ferita, ma già dalla sera i primi fenomeni associati alla fase 3 cominciano a interessare la nostra regione.

Fin dal mattino di mercoledi il radar comincia a mostrare la classica dinamica da prefrontale con la creazione di un corridoio di rovesci che dal mare si protrare fin sul settore centro-ponentino in seno alla convergenza Tramontana-Scirocco, la più pericolosa per la nostra regione. Fortunatamente i contrasti non sono esasperati e i rovesci associati alla convergenza non raggiungono mai picchi estremamente elevati come accaduto in epoche non tanto lontane. Qualora il carico energetico sul mar Ligure fosse stato più elevato saremmo qui a commentare scenari ben peggiori, fortunatamente le due fasi precedenti hanno "alleviato" il surplus termico e il carico energetico presente fino a poche ore prima sul mare evitando la costruzione di strutture temporalesche potenzialmente alluvionali.

Tale dinamica da convergenza (scarica) prosegue fino alla sera con rovesci e qualche colpo di tuono che insistono segnatamente tra il varazzino e il voltrese con cumulate che entro sera raggiunono nuovamente  i 100 mm.

Nonostante le cumulate di pioggia non molto elevate, iniziano a manifestarsi le prime problematiche specie nella zona di Cogoleto con l'esondazione (seppur non confermata dalle istituzioni locali) di un piccolo rivo alla foce che crea qualche problema al traffico sull'Aurelia. Il terreno come descritto sopra non assorbe più nulla, è saturo!

Fortunatamente nella notte la convergenza inizia a mollare la presa a seguito dell'ingresso frontale da ovest che chiude, con una linea mobile di precipitazioni in moto da ponente verso levante, anche questa fase 3 senza particolari condizioni critiche.

Alla fine di questo periodo perturbato, oltre alla conta dei danni causati più che altro dalla forte mareggiata di lunedi 29, si fa anche la conta dei millimetri di pioggia caduti.

In questi 5 giorni molte località liguri hanno visto la pioggia che solitamente cade nell'arco di metà anno. Nelle valli Scrivia, Trebbia, Aveto e Orba in 5 giorni sono caduti tra i 600 e 700 millimetri d'acqua (fonte OMIRL), un quantitativo che mediamente a Genova cade nell'arco di 6 mesi.

Commenti

Straordinario e spaventoso al tempo stesso. Articolo interessantissimo.


Complimenti ottimo articolo! grazie continuate così